Cookie Consent by Free Privacy Policy website MIMÌ QUILICI BUZZACCHI. TRA SEGNO E COLORE alla Galleria d’Arte Moderna di Roma
september 22, 2016 - Musei Civici Roma

MIMÌ QUILICI BUZZACCHI. TRA SEGNO E COLORE alla Galleria d’Arte Moderna di Roma

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La lunga attività artistica di Mimì Quilici Buzzacchi (Medole 1903 – #roma 1990), iniziata alla fine degli anni Venti a Ferrara e proseguita a #roma dagli anni Cinquanta fino alla morte nel 1990, è illustrata dal 22 settembre al 27 novembre 2016 in tre sale della Galleria d’Arte Moderna attraverso una selezione di circa 50 opere: dipinti, opere grafiche e materiale documentario provenienti dalla Galleria d’Arte Moderna, dall’Archivio Mimi Quilici Buzzacchi e dal fondo donato alla Galleria dagli eredi dell’artista. Alle sezioni dedicate all’opera pittorica e alla grafica se ne aggiunge una terza in cui sono rappresentati gli artisti più vicini a Mimì Quilici Buzzacchi: Tato, Carlo Socrate, Filippo De Pisis, Virgilio Guidi.

L’omaggio all’artista, promosso da #roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura, si inserisce nell’ambito della #mostra “Roma Anni Trenta. La Galleria d’Arte Moderna e le Quadriennali d’Arte 1931 - 1935 – 1939”, ed è a cura di Federica Pirani, Gloria Raimondi e Maria Catalano, in collaborazione con l'Archivio Mimì Quilici Buzzacchi.

Notissima per la sua opera incisoria e in particolare la xilografia, che praticò con continuità fin dagli esordi, Mimì Quilici Buzzacchi ha attraversato il Novecento lavorando incessantemente in un confronto continuo con i protagonisti della cultura del suo tempo. Incoraggiata da Filippo De Pisis, che fu tra i primi a coglierne le qualità, crebbe professionalmente a Ferrara, negli anni in cui ne celebrava il “mito” Achille Funi, che con Tato, Carlo Socrate e molti altri fu tra gli amici più cari dell’artista e del marito, il giornalista Nello Quilici, direttore del «Corriere Padano». Negli anni Trenta partecipò assiduamente alle più importanti rassegne espositive nazionali e internazionali, tra cui le Biennali veneziane e le Quadriennali di #roma, e prese parte con Funi e gli altri artisti dell’”officina ferrarese” al progetto decorativo che interessò i molti edifici realizzati in Libia durante il governatorato di Italo Balbo realizzando un affresco nella cappella del Villaggio Corradini (1938-40).

Dalle prime esperienze in cui i soggetti privilegiati erano marine e scorci degli edifici più emblematici di Ferrara e della campagna ferrarese, fino ai paesaggi della sua produzione più recente, la ricerca di Mimì Quilici Buzzacchi ha indagato con continuità le infinite possibilità espressive del segno, tanto nella grafica che nella #pittura, in cui il dialogo con luce e colore ha saputo creare risultati di grande suggestione.
La lunga stagione romana con le sue meditazioni sui mutevoli paesaggi del Tevere che scorreva davanti alla sua casa al quartiere Flaminio e lo scenario della collina di Monte Mario e di Villa Madama, vede la sua #pittura farsi interprete di un intimo colloquio e di un’intesa in cui la raffinatissima vibrazione cromatica intrecciata al segno - struttura sempre presente ha dato luogo a visioni vicine all’astrazione.

Un’interessante selezione di documenti, volti a illustrare la figura e l’attività dell’artista, completa la #mostra insieme alla proiezione del video “Immagini da sequenze amatoriali tratte dall’archivio privato della famiglia Quilici” (F. Quilici - R. Pastori - M. Grassi, 1998, con musiche di A. Breschi).

MIMÌ QUILICI BUZZACCHI. TRA SEGNO E COLORE

Galleria d’Arte Moderna
22 settembre - 27 novembre 2016