Cookie Consent by Free Privacy Policy website Ucraina: Coldiretti,Putin taglia 1,2 mln kg grano e mais a Italia
settembre 08, 2022 - Coldiretti

Ucraina: Coldiretti,Putin taglia 1,2 mln kg grano e mais a Italia

La minaccia di Putin di tagliare le #esportazioni di cereali ucraini e russi verso l’Europa costerebbe all’Italia quasi 1,2 milioni di chilogrammi di grano per la panificazione e di mais per l’alimentazione degli animali, aggravando una situazione che vede il nostro Paese dipendente dalle #importazioni straniere per il 64% del frumento tenero che serve per pane, biscotti, dolci e del 47% del granturco per l’alimentazione delle stalle. A lanciare l’allarme è la #coldiretti dopo che il presidente russo, #vladimirputin, ha detto di avere in mente di imporre restrizioni sull'esportazione di grano e sementi ucraini verso l'Europa e di volerne discutere con il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan.

Una decisione che potrebbe avere un impatto pesante anche sui prezzi al consumo in una situazione in cui il pane, proprio a causa dei rincari legati alla guerra oltre che della siccità che ha falcidiato i raccolti, è già aumentato del 13,6% nel carrello della spesa, secondo un’analisi #coldiretti sui dati Istat relativi all’inflazione ad agosto. 

La difficoltà legate al conflitto in Ucraina e al blocco per lunghi periodi dei porti del Mar Nero hanno limitato le disponibilità di prodotto – rileva #coldiretti – in un bacino cruciale per l’approvvigionamento alimentare di vaste aree del pianeta. Russia e Ucraina rappresentano, sommate, poco più del 30% delle #esportazioni di cereali, oltre il 16% di quelle di mais e oltre il 75% di quelle di olio di semi di girasole, secondo un’analisi del Centro Studi Divulga. Una situazione che ha peraltro alimentato l’interesse sul mercato delle materie prime agricole della speculazione che – spiega la #coldiretti – si sposta dai mercati finanziari ai metalli preziosi come l’oro fino ai prodotti agricoli dove le quotazioni dipendono sempre meno dall’andamento reale della domanda e dell’offerta e sempre più dai movimenti finanziari e dalle strategie di mercato che trovano nei contratti derivati “future” uno strumento su cui chiunque può investire acquistando e vendendo solo virtualmente il prodotto, a danno degli agricoltori e dei consumatori. La prova è che, nonostante il crollo dei raccolti fino al -30% abbia limitato la disponibilità di prodotto, il grano viene in questo momento sottopagato agli agricoltori, costretti a produrre in perdita a causa dei rincari record che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio.

“L’Italia è costretta ad importare materie prime agricole a causa dei bassi compensi riconosciuti agli agricoltori che hanno dovuto ridurre di quasi 1/3 la #produzione nazionale di mais negli ultimi 10 anni” afferma il presidente della #coldiretti #ettoreprandini nel sottolineare l’importanza di intervenire per contenere il caro energia ed i costi di #produzione con misure immediate per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro. “Occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di #produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali ma – conclude Prandini – serve anche investire per aumentare #produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità, contrastare seriamente l’invasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne all’abbandono nei terreni e sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento di risposta ai cambiamenti climatici”.