Cookie Consent by Free Privacy Policy website Fondazione Puglisi Cosentino presenta "Vivian Maier. Una fotografa ritrovata"
novembre 02, 2017 - Fondazione Puglisi Cosentino Mostre Eventi

Fondazione Puglisi Cosentino presenta "Vivian Maier. Una fotografa ritrovata"

Dopo il classicismo di Chagall e l’arte psichedelica di Escher, Arthemisia torna a #catania presentando l’artista che con la sua #fotografia ha conquistato il mondo: #vivianmaier (New York, 1926 – Chicago, 2009).

Dal 27 ottobre gli spazi espositivi della #fondazionepuglisicosentino ospitano una delle più complete rassegne dedicate alla grande fotografa statunitense: con oltre 120 fotografie in bianco e nero realizzate tra gli anni Cinquanta e Sessanta, una selezione di immagini a colori scattate negli anni Settanta e alcuni filmati in super 8, la #mostra #vivianmaier. Una fotografa ritrovata è un viaggio nelle opere e nella vita di un’artista che ha fatto del mistero il suo fascino.

La #mostra, a cura di #annemorin con #alessandramauro, vede il patrocinio del #comunedicatania ed è prodotta e organizzata dal #gruppoarthemisia, #contrasto e #dichromaphotography.

LA MOSTRA

Vivian Maier. Una fotografa ritrovata presenta al pubblico l’enigma di un’artista che in vita realizzò un enorme numero di immagini senza mai mostrarle a nessuno e che ha tentato di conservare come il bene più prezioso. Tata di professione e fotografa per diletto, le fotografie della Maier non sono mai state esposte né pubblicate mentre era in vita, come se volesse fotografare per se stessa. Nonostante non abbandonasse mai la macchina fotografica, scattando compulsivamente con la sua Rolleiflex, la maggior parte dei suoi rullini non sono stati sviluppati fino al 2007 quando John Maloof (giovane produttore cinematografico all’epoca agente immobiliare), acquista durante un’asta parte dell’archivio della Maier confiscato per un mancato pagamento. Da quel momento Maloof, riconoscendo il grande valore del tesoro ritrovato, non smetterà di cercare materiale riguardante questa misteriosa fotografa, arrivando ad archiviare oltre 150.000 negativi e 3.000 stampe.

Attraverso scorci e scene di New York e Chicago (città in cui visse la Maier), ma anche istantanee di piccoli dettagli, particolari e imperfezioni il grande pubblico ha così la possibilità di conoscere il carattere discreto seppur deciso e intransigente di un’artista unica. Tra i suoi soggetti prediletti anche bambini e anziani; fugaci momenti di vita e di strada; città e abitanti in un momento di fervido cambiamento sociale e culturale. Immagini potenti, di una folgorante bellezza che rivelano una grande fotografa.

Osservando il suo imponente corpus fotografico spicca la presenza di numerosi autoritratti, quasi un possibile lascito nei confronti di un pubblico con cui non ha mai voluto o potuto avere a che fare. Il suo sguardo austero, riflesso nelle vetrine, nelle pozzanghere, la sua lunga ombra che incombe sul soggetto della #fotografia diventano un tramite per avvicinarsi a questa misteriosa fotografa.

Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare

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