Cookie Consent by Free Privacy Policy website Pellegrino Open Day Dolci dei Conventi
novembre 06, 2018 - Cantine Pellegrino

Pellegrino Open Day Dolci dei Conventi

A grande richiesta, dopo il successo dell'ultima edizione, ritorna l'inedito appuntamento di Pellegrino dedicato alle eccellenze della pasticceria siciliana. Quest'anno i protagonisti dell'Open Day, in programma domenica 11 novembre presso le cantine storiche a Marsala, saranno i dolci della tradizione dei conventi femminili.

Un'opportunità unica per riscoprire, in occasione della festa di San Martino, i segreti e i sapori di quei #dolci resi celebri da leggende e letteratura, tutti proposti in abbinamento ai vini da dessert di Pellegrino, storico marchio del #vino siciliano. Fin dal 1880, Pellegrino è leader nella produzione di moscato e passito di Pantelleriazibibbo e marsala, a fianco alla produzione di vini bianchi e rossi, e le cantine di famiglia rappresentano il contesto ideale per un evento che vuole rendere omaggio alla grande eredità culturale, spirituale e materiale dei monasteri. 

Nella nuova sala della nave punica, inaugurata lo scorso maggio e resa per l'occasione ancora più suggestiva da un particolare allestimento di luci soffuse di ceri, per rievocare le atmosfere di mistero e sacralità dei conventi, le due realtà più rappresentative della Sicilia proporranno le loro specialità: il Monastero di Santa Caterina a Palermo e l'Antica pasticceria del Convento di Erice. Oltre a deliziare gli occhi e il palato, gli ospiti potranno ammirare gli strumenti utilizzati per la realizzazione e il confezionamento dei #dolci monacali e consultare gli antichi ricettari gelosamente custoditi nel tempo.

"La tradizione dolciaria siciliana – afferma Maria Chiara Bellina, responsabile enoturismo e sesta generazione della famiglia Pellegrino –rappresenta uno dei vanti della cucina italiana. Siamo davvero orgogliosi di essere la prima cantina a dedicare all'argomento un così grande evento mai aperto al pubblico. Quest'anno, in particolare, abbiamo scelto il tema dei #dolci conventuali. Per secoli le monache di clausura hanno tramandato, all'interno delle mura impenetrabili e intrise di preghiera e silenzio dei loro monasteri, un'arte millenaria giunta intatta fino ai giorni nostri. Le specialità che le monache pasticcere ci hanno lasciato in eredità sono diventate a tutti gli effetti #dolci tipici delle diverse città dove sorgevano i conventi. In occasione dell'Open Day vogliamo fare riscoprire la storia e tutta la bontà di queste antiche ricette, esaltata dal connubio perfetto con i nostri vini dolci".

 

DOLCI DEI CONVENTI

In Sicilia la tradizione pasticcera è intimamente legata ai conventi femminili. Cannoli, cassate, minne di vergine, trionfo di gola, frutta martorana, cous cous dolcenucatoli, conchiglie, testa di moro sono tutti #dolci che, senza l'abilità delle monache di clausura nel manipolare pochi e semplici ingredienti, sarebbero andati inesorabilmente perduti. Ogni monastero dell'isola vantava una sua specialità, destinate soprattutto al clero e all'aristocrazia. Tutte diverse tra loro, erano talmente distintive da essere identificate con il nome stesso del monastero di appartenenza. Questi deliziosi manicaretti originariamente erano donati dalle monache a vescovi, prelati e medici per ricambiare favori ricevuti, guadagnarsi simpatie e anche per risolvere delle liti. Con il tempo la produzione dolciaria divenne per i conventi una vera e propria fonte di reddito (fondamentale per la sopravvivenza dopo l'espropriazione dei beni ecclesiastici da parte dello Stato) e le cucine raggiunsero livelli così alti di specializzazione tanto da segnare la nascita dei primi laboratori di pasticceria della storia e, di conseguenza, l'inizio della cosiddetta pasticceria moderna. Le monache iniziarono, infatti, a dedicarsi anche alla forma e all'estetica, decorando ogni dettaglio dei propri #dolci in maniera artistica con glassa e frutti canditi. Le priore si occupavano in prima persona del reperimento delle materie prime, attraverso dei fornitori di fiducia, e della selezione delle suore laiche ormai diventate necessarie per far fronte alla mole di lavoro pesante che nel frattempo si era venuto a creare nelle cucine. Tuttavia, dopo l'unità d'Italia, furono davvero pochi i conventi a sopravvivere e a portare avanti l'attività dolciaria.

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